Ma Zabulone e Neftali di prandi
Vil desìo non trattenne, e dal Tabor
Sulle pianure di Meròme a’ brandi
Nemici il petto scesero ad oppor.
95Vennero i re; con noi pugnaro; accanto
All’acque di Megiddo alto pugnâr;
Ma de’ re Cananei fu stolto il vanto,
Chè nè un’oncia d’argento indi portâr.
Dal ciel per noi pugnarono 100Amiche le procelle;
Schierate incontro a Sisara
Pugnarono le stelle.
I monti de’ cadaveri
Nell’onda sua repente 105Trasse il Cison torrente,
Trasse il Cisonne, all’imo
Travolse il Cadumimo.
Anima mia, calpesta,
Calpesta i glorïosi 110Che contro Dio la testa
D’inalberar fur osi.
Ove son essi? L’ugna
Tritossi de’ cavalli,
Fuggendo dalla pugna