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180 a cammillo cavour.

     Invan crebber le file: invan da’ porti
Più possente navil sciolse il nocchiero;
Non valser tante prue, tante coorti
                             20Il tuo pensiero.

     In picciol nido l’aure interrogando,
Con poco stame a lunga tela assiso,
E l’ovra della mente ardua velando
                             24Di facil riso,

     Gli occhi alzasti; e di fanti e di cavalli
Alla muta parola obbedïenti
Dal Cenisio sull’itale convalli
                             28Sceser torrenti.

     E pria sul lido del remoto Eusino
Fra le pugne agitata e fra le nevi
La morta face del valor latino
                             32Raccesa avevi.

     A’ cupi genî del Tirren custodi
Serti offrivi non visto, e taciturna
La partenza pregavi e fida ai prodi
                             36L’aura notturna,

     Quando dell’Etna alla fremente riva
I Mille veleggiavano; portavi,
Celando sotto il mar la man furtiva,
                             40Le balde navi.