Invan crebber le file: invan da’ porti
Più possente navil sciolse il nocchiero;
Non valser tante prue, tante coorti
20Il tuo pensiero.
In picciol nido l’aure interrogando,
Con poco stame a lunga tela assiso,
E l’ovra della mente ardua velando
24Di facil riso,
Gli occhi alzasti; e di fanti e di cavalli
Alla muta parola obbedïenti
Dal Cenisio sull’itale convalli
28Sceser torrenti.
E pria sul lido del remoto Eusino
Fra le pugne agitata e fra le nevi
La morta face del valor latino
32Raccesa avevi.
A’ cupi genî del Tirren custodi
Serti offrivi non visto, e taciturna
La partenza pregavi e fida ai prodi
36L’aura notturna,
Quando dell’Etna alla fremente riva
I Mille veleggiavano; portavi,
Celando sotto il mar la man furtiva,
40Le balde navi.