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132 il taglio dell'istmo di suez.


    Noi futuri del mondo agitatori
All’occaso movemmo. Il cielo avverso,
E sterile il terren, se di sudori
                            44Pria non asperso,

    Destar l’insita fiamma. Alla natura
Noi contendemmo il pauroso regno;
E bello di costanza e di sventura
                            48Fulse l’ingegno.

    Austera dea, necessità le menti
Di vero in ver per ardua via sospinse:
Co’ facili commerci in un le genti
                            52Il mare avvinse.

    Sursero imperi e disparîr: coverse
Barbara notte i rai d’ogni dottrina;
Ma civiltà rifolgorando emerse
                            56Dalla ruina.

    Or lieta della Fè, che in un amplesso
I suoi possenti popoli comprende,
Verso il cheto splendor di un dì promesso
                            60Europa ascende.

    Vieni a vederla! Assisa in sulle soglie
Dell’orïente e di superbe sorti
Italia consapevole t’accoglie
                            64Entro a’ suoi porti.