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ad un’antica immagine della madonna. | 101 |
Povero ingegno uman, di tanti voli,
Onde il mondo abbracciasti e pellegrino
Oltre i lontani soli
44Ferver sentisti l’alito divino,
Degno frutto ti par questa sparuta
Di vil lucro maestra e di sozzura
Filosofia che muta
48L’anima in fango e l’avvenir ti fura?
Ahi, dal dì che lo scettro in sua man tolto,
«Più non v’ha Dio,» l’uom disse e re si assise
Dell’universo, il volto
52Scolorato abbassò nè più sorrise.
Spento il sereno fior della speranza
Che rimena la stanca anima a Dio,
Quello che al mondo avanza
56È notte sconsolata e freddo obblio.