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XVIII
Già tutta armata, e minacciosa in volto
Sta la gente in sul lido, e i topi attende;
Quando al coro de’ numi in cielo accolto
Giove in questa sentenza a parlar prende:
Vedete colaggiù quei tanti e tanti
Guerrieri, anzi Centauri, anzi Giganti?
XIX
Verran presto a le botte. Or chi di voi
Per li topi sarà? chi per le rane?
Palla, tu stai da’ topi: e’ son de’ tuoi;
Chè presso a l’are tue si fan le tane,
Usano a i sacrifizi esser presenti
E col naso t’onorano e co’ denti.
XX
Rispose quella: o padre, assai t’inganni:
Vadan, per conto mio, tutti a Plutone;
Ché ne’ miei tempii fanno mille danni,
Si mangian l’orzo, guastan le corone,
Mi succian l’olio, onde m’è spento il lume;
Talor anco lordato hanno il mio nume.