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XXIV
Co’ piedi la mortale onda spingendo
Disse in languidi accenti: or se’ tu pago,
Barbaro Gonfiagote. Intendo intendo
L’arti e gl’inganni tuoi: su questo lago,
Vincermi non potendo a piedi asciutti,
Mi traesti per vincermi ne i flutti.
XXV
In lotta, al corso io t’avanzava; e m’hai
Tu condotto a morir per nera invidia.
Ma degno al fatto il guiderdone avrai;
Non senza pena andrà la tua perfidia.
Veggo le schiere, veggo l’armi e l’ira:
Vendicato sarò. Sì dice, e spira.