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XVIII
Così dicendo, gli omeri gli porse.
Balzovvi il sorcio, e con le mani il collo
Del ranocchio abbracciò, che ratto corse
Via da la riva, e seco trasportollo.
Rideva il topo, e rise il malaccorto
Finchè si vide ancor vicino al porto.
XIX
Ma quando in mezzo al lago ritrovossi
E videsi la ripa assai lontana,
Conobbe il rischio, si pentì, turbossi;
Fortemente stringevasi a la rana;
Sospirava, piangea, svelleva i crini
Or se stesso accusando, ora i destini.
XX
Voti a Giove facea, pregava il Cielo
Che soccorso gli desse in quell’estremo,
Tutto bagnato di sudore il pelo.
Stese la coda in acqua, e come un remo
Dietro la si traea, girando l’occhio
Or a i lidi, or a l’onde, or al ranocchio.