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XV
Non mangiam ravanelli o zucche o biete:
Questi cibi non fan pel nostro dente.
A voi, che di null’altro vi pascete,
Di cor gli lascio e ve ne fo presente.
Rise la rana e disse: hai molta boria;
Ma dal ventre ti vien tutta la gloria.
XVI
Hanno i ranocchi ancor leggiadre cose
E ne gli stagni loro e fuor de l’onde:
Ciascun di noi su per le rive erbose
Scherza a sua posta o nel pantan s’asconde;
Però ch’al gener mio dal Ciel fu dato
Notar ne l’acqua e saltellar nel prato.
XVII
Saper vuoi se ’l notar piaccia o non piaccia?
Montami in su le spalle: abbi giudizio;
Sta saldo; al collo stringimi le braccia,
Per non cader ne l’acqua a precipizio:
Così verrai per questa ignota via
Senza rischio nessuno a casa mia.