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24 | osservazioni |
fatto col Diavolo, e consegno l’anima mia nelle mani di Dio e della B. Vergine, col pregarlo a volermi liberare dallo stato nel quale mi trovo, ed accettarmi per sua creatura.
« Quae cum dixisset, et devote et satis ex corde, ut videri potuit, surrexit, et cum loqui vellent, denuo prorupit in notas confusas porrigendo collum, dentibus stringendo volens loqui, nec valens, et tandem dixit: Quel prete Francese.
« Et cum haec dixisset statim se projecit in terram, et curavit se abscondere in angulo secus bancum, dicens: Ah Dio mi! ah Dio mi! ajutatemi, non mi abbandonate.
« Et ei dicto: Di che temeva?.
« Resp. È là, è là quel prete Francese con la spada in mano, che mi minaccia, vedetelo là, vedetelo là sopra quella finestra.
« Et ei dicto: Che facesse buon animo, che non vi era alcuno, e che si segnasse, e si raccomandasse a Dio, e che di nuovo rinunziasse ai patti che aveva col Diavolo, e si donasse a Dio ed alla Beata Vergine.
« Cum haec verba dixissem, dixit iterum: ah signore, ei viene, ei viene colla spada nuda in mano: quae omnia quinquies replicavit, et actus fecit quos facere solent obsessi a Daemone, et spumam ex ore sanguinemque e naribus emittebat, semper fremendo et clamando: Non mi abbandonate, ajuto, ajuto, non mi abbandonate.
« Tunc jussum fuit afferri aquam benedictam, et vocari aliquem sacerdotem, quae cum allata fuisset, ea fuit aspersus: cum postea supervenisset sacerdos, eique dicta fuissent omnia suprascripta, sacerdos, benedicto loco et in specie dicta fenestra ubi dicebat dictus Baruellus extare illum praesbiterum cum ense nudo prae manibus et minantem, variis exorcismis tamen usus fuit, et auctoritate sibi uti sacerdoti a Deo tributa, omnia pacta cum Daemone innita, irrita et nulla declarasset immo ea irritasset et annullasset, interim vero dictus Baruellus stridens dixit: Scongiurate quello Gola Gibla, contorquendo corpus more obsessorum, et tandem finitis exorcismis sacerdos recessit.
« Excitatus pluries ad dicendum, tamen in haec verba prorupit: Signore, quel prete era un Francese, il quale mi prese per una mano, e levando una bacchettina nera, lunga circa un palmo, che teneva sotto la veste, con essa fece un circolo, e poi mise mano a un libro lungo in foglio, come di carta piccola da scrivere, ma era grossa tre dita, e l’aperse, ed io vidi sopra i fogli dei circoli e lettere attorno, e mi disse che era la Clavicola di Salomone, e disse che dovessi dire, come disse queste parole: Gola Gibla; e poi disse altre parole ebraiche, aggiungendo che non dovessi uscir fuori del cerchio perché mi sarebbe succeduto male, e in quel punto comparve nello stesso circolo uno vestito da Pantalone, allora detto