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spesa del trasporto; e se vorrà darsi commissione ad un negoziante perchè faccia questo pagamento, dovrà pagarsi al negoziante medesimo la spesa del trasporto, che dovrà successivamente fare; così chi vorrà una lettera di Cambio per un paese estero, allora dovrà pagare più della somma che sarà sborsata nel paese estero. In questo caso il Cambio perde.

Facciasi una supposizione all’opposto, che scontati tutt’i debiti resti tuttavia creditrice la nazione cogli esteri: allora essendo a carico degli esteri le spese per il trasporto del denaro, ne avverrà che per risparmiare quella spesa e pericolo, che sono sempre a peso del debitore, l’estero si contenterà di pagare sul luogo qualche cosa al di più di quello che deve; e così per avere una lettera di Cambio da pagarsi dagli esteri si spenderà qualche cosa meno di quello che dagli esteri sarà effettivamente pagato, e allora si dice che il Cambio guadagna.

Se in una nazione potesse uniformemente trovarsi il Cambio o in guadagno, o in perdita, cioè, per servirmi della lingua dell’arte, se il Cambio fosse costantemente e universalmente in un anno sotto della pari, ovvero sopra la pari, allora se ne po-


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