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dubbio tormentoso, a cui non avrei mai rivolto il pensiero. Dunque anche gli Dei si compiacciono della vendetta? O figlia, rispose l’ancella, puniscono severamente, perchè ci propongono clementissime leggi. E non ti ho forse, fino dalla puerizia, benchè rozzamente, pure chiaramente narrate e ripetute le pene di Sisifo, di Tantalo, e di Tizio, e di quanti rubelli ai celesti decreti, ora gemono nel tartaro caliginoso, onde tu debba mostrare così nuova maraviglia dello sdegno divino? E Saffo ognor più turbata rispose: Oh per certo Venere mi ha punita, perchè troppo è manifesta la di lei ira in piaga così mortale! Quindi tacque come se frenasse la lingua dal profferire spiacevole arcano. Lo chè rendendo anzi più sollecita l’ancella; Te misera, esclamò, avresti forse trascurato il culto di Venere, o derisa la potenza del figlio? Ben sai, che Niobe soltanto per essersi vantata più felice di Latona, vide i suoi dodici figlj cadere trafitti dalle inevitabili frec-