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molesto stridore di garrula cicala, che annoja l’agricoltore, ripetendo un suono istesso ne’ lunghi giorni estivi sull’alta cima del platano frondoso. Venne quindi Rodope recando freschissimi fiori sollecitamente raccolti: gli pose nel vaso d’alabastro collocato innanzi di Saffo, che alquanto riscossa rimirolli, scelse fra di loro un amaranto, e lo rivolse verso di se distintamente per modello dell’opera. Intraprese adunque l’interrotto ricamo di quel fiore, trattenimento altre volte a lei sì piacevole, ed ora tanto insipido, che dopo brevissimo lavoro lasciò l’ago, e si pose impaziente ad altra opera, la quale era la tessitura di una fascia a varj colori. Pochi momenti anche in questa fissò il tumulto de’ pensieri, e si rivolse a ricomporre due armille di perle disciolte; ma poi anche di ciò attediata, qual passero inquieto che agita i rami colla instabilità del suo moto, venne accanto di Dorilla ad osservare il di lei placido lavoro. Questa aveva