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quella Saffo, così fino allora ingenua, che le trasparivano sul volto tutti i pensieri. Ma le pene della vita c’insegnano a mascherare le sembianze, se non altro per vergogna di far palesi quelle interne infermità dell’animo, le quali o non sarebbero compiante narrandole, o forse anche derise.

Venne quindi Dorilla, la quale, poichè vide la sorella in piedi senza sostegno, seco lei rallegrandosi la invitò a i consueti lavori, e Saffo ormai risoluta di non rivelar le sue pene che all’ancella, per lei garrula e muta per gli altri, accettando l’invito si avviò con Dorilla verso le stanze, dove erano gl’incominciati lavori.