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CAPITOLO VI.


La mensa nauseosa.


Parmi conveniente di ritrarre i pensieri dal romore de i giuochi atletici per raccoglierli nell’albergo di Scamandronimo, imperocchè la donzella amaramente attediata dalla fredda accoglienza del dono, e dalla scarsa lode de’ versi, lasciò dispettosa quegli spettacoli per lei non più dilettevoli, rivolgendo i passi verso la paterna abitazione. Giunta a quella, si racchiuse nelle sua stanze immersa nella acerbità di nuovi pensieri, nè uscita sarebbe alla consueta ora della mensa domestica, se non l’avessero le ancelle ripetutamente stimolata. Assisa adunque a mensa, ricusava i cibi taciturna e mesta, o appena ne gustava colle estremità delle labbra, che saziata, colle mani in grembo, e gli occhi rivolti al suolo, già