Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/62

vano colpo non l’avesse animato a sdegno, forse avrebbe sentita pietà di lui, ma reso crudele dall’ira, abbassato il capo si abbandonò contro di quello, siccome un toro che assalta il bifolco. Fu veramente maravigliosa l’agilità di Faone, perchè giunta la testa dell’avversario chino e violento quasi ad urtagliFonte/commento: Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/15 il petto, appoggiò su quella ambe le mani, e allargando le gambe spiccò un salto, per cui rimase di nuovo a tergo del suo deluso competitore. Questi feroce anzichè artificioso, essendosi slanciato qual nave spinta nell’acque, poichè andò vano il violento impeto privo di resistenza cadde boccone, ed impresse nell’arena la propria immagine. Aspettò Faone che risorgesse l’avversario, secondo la giustizia delle leggi atletiche, ed intanto gli spettatori, che taciti avevano trattenute le grida nel rimirare quel dubbioso incontro, proruppero in applausi, ed in smoderate risa, vedendo così sconciamente caduto il prepotente atleta, e rialzarsi poi col viso im-