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siccome soleva, alla festività, ed avendo tanto udita la fama del garzone, sentiva nell’animo una inquieta curiosità di paragonarla al vero. Quand’ecco si udì sussurrare e crescere alla fine una voce d’applauso, ed apparve nello steccato il così bramato garzone con invidia de’ suoi competitori, e con giubilo della turba spettatrice. Egli aveva quel giorno scelto l’esercizio della lotta, e si mostrò nella palestra con leggiadro coturno involto al piede candido ed ignudo. Una cerulea veste lo ricopriva sino al ginocchio annodata con fascia d’oro al petto, e poichè alquanto ristette contemplando all’intorno la folla in aspettazione di un competitore, ben presto apparve un atleta Cretese di smisurata grandezza, il quale a lui presentandosi, gettò con impeto un breve manto in cui era involto, e si mostrò ignudo con una fascia a i lombi, secondo è costume. Erano fosche le di lui membra come arse al raggio estivo in questi cimenti, e lanuginose per virile ro-