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credere, che dagli occhi di Faone dovesse per lei uscire la freccia mortale, che per lo contrario ripensando a quelle che da i suoi erano uscite, si persuadeva che anche il cuore di questa famosa bellezza non ne sarebbe andato illeso, quando che le si porgesse onesta e onorevole occasione di seco lui ragionare.
Si celebravano in Mitilene ogni anno nel novilunio del mese ecatombèo le feste di Minerva, nelle quali oltre i sacrifizj, e le pompe sacerdotali nel di lei tempio, si facevano dalla gioventù esercizj ginnastici ed atletici in onore della Dea, essendovi proposti premj non vili, oltre la gloria, per gli vincitori. Terminati i riti solenni alle are, e spento il fuoco degli antichi sacrifizj, suonarono le trombe in segno che erano chiamati all’arena i giocatori. Al noto squillo si accese l’ansiosa brama ne’ petti giovanili, siccome destriero che ascolta in procinto il suono dell’armi. Fu primieramente proposta la corsa di mille passi dal tempio di Miner-