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e però tinse nel vaso l’estremità dell’indice della destra mano, e con esso se ne unse la manca, sospeso nella aspettazione di quanto avvenisse. Ma appena fu sparso l’unguento sulla abbrunata mano, che il fosco di lei colore, siccome di uomo esposto all’aure ardenti del mare, si cangiò in freschissimo giglio, e insieme divenne delicata e morbida, di modo che accostandola, siccome fece, all’altra, pareale appartenere ad altrui. Che farò (disse Faone, quasi atterrito dalla maravigliosa trasformazione) con una mano dall’altra così diversa, che la sua bellezza medesima sembra deformità, perchè mostruosa distinzione! Egli è necessario omai di tentare il compimento della promessa fortuna. E così dicendo si trasse le vesti, e in più larga copia ungendo la mano, stese il balsamo sul petto, e vedendone i medesimi prodigj, cangiata la speranza in certezza, tutto alla fine se ne unse il corpo. Non vi sono al certo parole, che possano ben esprimere con