Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/397

quella, che si sarebbe trovata in un istante libera dal tormento che le dava la inutile sua passione, come in effetto seguì. Curiosa la guarita Venere di saperne il mistero, con premura ne lo richiese. Questi la compiacque, dicendole, ch’esso come profeta, sapeva, che quando Giove ardeva per Giunone, ponevasi a sedere su quella rocca per appagare la veemenza del suo fuoco, soggiungendole, che dopo di ciò realmente varj amanti erano guariti saltando in giù da quella montagna.

Evvi gran quistione tra gli scrittori sopra chi sia stato il primo a far un tal salto. Strabone mal interpretando un testo di Menandro, suppone, che questi abbia voluto dare a Saffo una tal precedenza. Ma non so comprendere, come dalle parole di quel poeta comico da lui citate1 possa dedursene tal con-

  1. Ecco il testo di Menandro, riferito da Strabone: