Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/381

NOTE

Dell’Ode terza.


(1) A questo poemetto dobbiamo la notizia della morte di Cefalo; mentre gl’istorici dicono, che si buttasse dalla rupe Leucadia; ma non parlano dell’esito del suo salto. Veggansi le notizie istoriche poste in fine di quest’opera.

(2) Calice, amante di Evatlo, disperata della di lui indifferenza si precipitò dal monte Leucadio, e morì. Stesicore ha scritto un poema su tale avvenimento. Veggasi presso Ateneo lib. XV. cap. III.

(3) Ovidio nella citata sua epistola a Faone si appropria questo passo di Saffo, lo che mi riconferma nell’esposta idea.

     Heinc se Deucalion Pirrhœ succensus amore
     Misit, et illæso corpore pressit aquas.
Nec mora; versus Amor tetigit lentissima Pirrhœ
     Pectora; Deucalion igne levatus erat.