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Ode terza.
IL SOGNO.
Dal nereggiante e tacito
Sen della madre antica,
De’ sogni e del silenzio
Sorgea la bruna amica;
E svolazzando ombrifera
Sulla terraquea mole,
Tutti invadea gli spazj
Che abbandonava il Sole.
Gioje e piacer si provano
Sotto il suo grato ammanto;
Felici amanti giacciono
De’ loro amati a canto.
Le ingrate piume vedove
Sola di pianto io bagno:
L’ardor, che il sen mi lacera,
È il solo mio compagno.