Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/374

     Qual forsennata e stupida,
In questa parte e in quella,
Vado, ritorno, e misera
Non so di lui novella.
     In van per monti indomiti
Vò di Faone in traccia:
In van per lui del pelago
Sprezzai l’orribil faccia.
     Forse di morte vittima
Quì cadde infra gli estinti:
Fors’ei tra questi aggirasi
Più incogniti recinti.
     Là, dove i rei si straziano
Con nuovo atroce scempio,
Fra i più malvagi spiriti
Si troverà quell’empio.
     Gli Dei punir lo vollero
Del mio tradito affetto:
Il cor gli rode e lacera,
L’Angui-crinita Aletto.
     Gran Re, per me dischiudasi
La tenebrosa soglia,
Fa che dal nero carcere
Il mio Faon si scioglia.