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Ma che mi giova, ahi misera!
Se a sospirar costretta,
Fra mille affanni e smanie,
Vivo ad Amor soggetta?
Non ti sdegnar, se libera
Le colpe mie ti svelo:
Amo: E in tal fallo ho complici
Il mar, la terra, e il cielo.
Non v’è, chi viva, o vegeti
In terra, o in salso umore,
Nume non v’è sull’Etera,
Che non risenta Amore.
Tu stesso un dì per Clizia,
Tu per Leucotoe in petto
Provasti le delizie
D’un amoroso affetto:
Ma pel rigor di Dafnide
Soffristi ancor l’affanno
Che reca a un cor sensibile
Amor, quando è tiranno.
Me di soccorrer piacciati,
Che fiamma egual divora:
Chi sa d’amor lo strazio,
Sa compatirlo ancora.