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notò in Saffo, come ancora una certa uniformità di espressioni e d’immagini in ogni principio di essi.

Per riguardo a me non incontro alcun dubbio a creder detta opera veramente genuina della nostra poetessa, anche perchè ho troppe prove della onestà del signore Ossur, ma altri ancora potrà persuadersene facilmente, considerando le relazioni di varj passaggi di questa con alcuni frammenti di Saffo, conservatici da parecchj autori, come si noterà alla fine di ciaschedun inno. Questa unita ad altre prove, che anderemo osservando in appresso, mi fa congetturare, che gli antichi avessero notizia di tal’opera, o almeno di qualche parte di essa.

Nell’originale Greco vi sono delle vivezze poetiche, le quali per non essere adattabili alla nostra morale, ho creduto