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refrigerio al mio insoffribile ardore. Scostati adunque alquanto, io te ne prego per la tua benevolenza e per la mia miseria, ond’io possa liberamente invocare gli Dei, ed ubbidirli. Così dicendo tenera insieme ed imperiosa, respinse l’ancella, la quale sommessa eseguì il comando, credendo alle di lei parole; e Clito seco lei tacendo si ritrasse in remota parte. Mentre eglino si allontanavano, la infelice amante rivolta al cielo, ed al mare, così dall’alta rupe sollevando le braccia, e gli occhi lagrimosi, pregò: Propizj Numi, se da voi ottengono pietà le amorose nostre pene, per certo non la potrete negare alle mie, di quante mai furono le più acerbe e le più tormentose. Ecco che io sommessa alle vendette del cielo seguo la voce degli oracoli divini, e se fu involontaria la mia colpa, mi offro spontaneamente alla pena. Che se mai queste acque saranno la mia tomba, io spero che la morte mia trarrà da quel