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CAPITOLO ULTIMO.


Il salto di Leucate.


Giunse così la fanciulla al promontorio, e quando vi fu sopra mirò l’ampiezza delle onde, che fremevano sotto entro gli scoglj, rimanendo alquanto immota nella considerazione dello spaventevole slancio. Girò quindi gli occhi atterriti d’ogni intorno, e poi li rivolse alle memorie, ivi scolpite, di quelli che prima di lei eransi felicemente gettati dall’alta rupe. Di poi accostandosi cautamente al margine estremo di quell’abisso, stese in fuori con seno palpitante la pallida fronte, e vide con ribrezzo, che l’antico impeto delle acque, aveva corrose le radici del monte. Sporgeva il curvo sasso, quasi cadente, nel mare; e il flutto romoreggiava nella profonda pendice. Si restrinse per orrore