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lui ospiti, i quali rimasero in amara tristezza, non ritrovando la seguente mattina quella, che già chiamavano musa di Lesbo.

Or dunque proseguiva Saffo la infelice navigazione, ed erano inadequati alla sua impazienza i venti impetuosi, ma alla quinta aurora apparvero le Greche isole, entro le quali navigando con viaggio pericoloso, giunse alla fine il decimo giorno al porto di Attio nel golfo degli Acarnani, donde con facile tragitto su più piccolo legno approdò finalmente in Leucate. Ivi memore del comando di Stratonica, in cui aveva riposte tutte le speranze, e bramosa soltanto di sommergere nella dimenticanza così acerbo amore, andò al tempio di Apollo per intendere dal sacerdote la spiegazione di quell’oracolo profferito oscuramente dalla divinatrice.

Era il tempio spazioso e venerando per l’antica struttura non meno che per l’immemorabile culto, riposto nella