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arbitri del mio destino i propizj augelli, siccome conscii della volontà irresistibile di lei. Quelle intanto lievemente radendo le acque, trassero sul mare il leggerissimo cocchio, a cui erano avvinte con sottilissimi veli cerulei, e d’oro contesti. Le ruote correvano senza immergersi come su di una solida massa, e dovunque passavano, cedevano le tempeste spianate dal loro rapido rivolgimento. Così fui tratto verso il lido di Cipro, sul quale disceso ritrovai ed i crini e le vesti così asciutte come innanzi del naufragio, e sparve il carro entro le nubi. Andai immantinente al tempio della Dea con special culto venerata in quell’isola, ed a me più che ad ogni altro adorabile, ringraziandola della salvezza così piacevolmente e benignamente compartitami; e quindi da un amico pietoso, antico ospite paterno, somministratimi i necessarj soccorsi, nuovamente mi affidai alle onde per seguitare l’opportuno viaggio, e quì