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a caso incontrata in quelle sponde remote, avesse tanta pietà del loro naufragio; onde, siccome animi rozzi e indisciplinati, ascrivevano così strano deliquio, piuttosto ad insania capricciosa, che a miglior cagione. Eutichio ignorava il colloquio de’ nocchieri; gli altri ignoravano le antecedenti avventure; a Rodope sola era nota la verità di tutti quegli avvenimenti, ma siccome fedele, li nascondeva nel silenzio. Mentre così ansiosi e taciti guardavano, se le riapparissero sul volto gli omai scancellati segni della vita, incominciò ella ad anelare con più frequente respiro, rimosse le membra illanguidite, e riaprì le pupille erranti nella vastità dell’aura; ma poi disgombrandosi il velo mortale, ella vide i circostanti come un sogno, e molto più sogno le parve, quando fra di quelli osservò Faone istesso, che a lato di Eutichio guardavala pietosamente. Ahi bella, ma crudele pietà! Conciossiachè non porgerà con-