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litudine, i volumi, e qualche amico egualmente inclinato alle medesime contemplazioni, erano gli oggetti soli noti all’inesperto animo mio, e così vissi alquanti anni troppo fugaci, e che più non ritornano. Avvenne finalmente per mia sventura, che conobbi colei, dove io feci l’infelice naufragio, e il nome della quale, siccome non posso rammemorare nè con mio nè con di lei encomio, non ti dispiaccia ch’io nasconda. Ella era giovane, ma non però tanto, che non avesse infinita esperienza di ciò in che era io del tutto inesperto, perchè seducente ne’ colloquj, piacevole ne’ trattenimenti, gratissima negli offizj. Era già famosa per molte infelici vittime della perpetua sua infedeltà, alternando continuamente nuovi, lieti, e giovani amanti, co’ già appassiti dal tempo e dalle cure gelose, onde la di lei storia amorosa comprendeva una continua vicenda di conquiste e di congedi. Eppure le antiche vittime non trattenevano le