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e quest’aura a tutti comune sotto l’imperio giusto ed invariabile del Nume che abita un tempio così degno di lui. Mentre proferiva tai parole, si accostò alla porta, mostrando il cielo, e aggiunse: Vedi, o fanciulla, se chi contempla questo interminabile spazio disseminato di astri infiniti, in mezzo de’ quali non che Siracusa, ma tutta la terra nostra è un atomo di fango, potrà dolersi che gli manchi o l’ara de’ patrj sacrifizj, o il tempio in cui adori il Nume, o l’occasione di esercitare la virtù. Quindi se la fortuna mi ha data una patria angusta, io ho prescelta questa, siccome vedi, amplissima albergatrice. Certamente, rispose Saffo, ella è adeguata a’ tuoi pensieri. Oh gratissima ospite, interruppe Eutichio! i miei pensieri forse erano più grandi di Siracusa, ma divengono umili e sommessi in presenza dell’universo, perchè l’intelletto non ha sufficienza a comprendere sì vasta mole,