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credendo mio il presente, ed il futuro de Numi. Oh te veramente felice, esclamò Saffo, perchè non poss’io esser partecipe della tua calma! Ma quali furono que’ nemici, di cui or ora hai ragionato? Rispose Eutichio: L’amore, e la tirannia. Perchè tu dei sapere, (e così dicendo, si assise in faccia di lei, che attentamente lo ascoltava) che io vidi al mio tempo libera la patria, e quindi sommessa allo scettro del tiranno, la di cui stirpe tuttora conservala in servitù. Io colla miglior parte de’ cittadini, tentammo in quelle rivoluzioni di trasmettere a’ nostri posteri quell’istessa forma di repubblica, che gli antenati avevano stabilita col sangue loro; ma, siccome avviene, languendo le antiche virtù, e corrotta ogni disciplina, a poco a poco fu più grato il servire ne’ vizj, che l’esser libero nella temperanza; e quindi fu del tutto inefficace la magnanimità di pochi a riscuotere il letargo di molti. Che se nelle stoire veggia-