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pe di fuoco. Ma come vuoi tu, disse Nomofilo, che il misero si tolga da i fianchi la gravissima mole dell’Etna? Rispose l’altro; Io vorrei sapere come avviene, che avendo costui, insieme cogli altri congiurati giganti, ammucchiati pelio ed ossa, ed altri non meno di questi altissimi monti per giungere al cielo, e scacciarne Giove, ora poi non abbia la forza di uscir di sotto dall’Etna, quando che prima lo avrebbe affatto leggiadramente mostrato sulla palma della mano. Al quale proposto dubbio risero piacevolmente i commensali, e lietamente bevvero esortando il gigante a soffrire con forte animo la sua sventura, o a rimuovere alla fine, con iscosse più degne della sua magnanima stirpe, così meschino ingombro dal fianco. Ma Saffo nè approvava simile ragionamento, nè ardiva biasimarlo, dubbiosa fra la riverenza degli Dei, e la libertà della mensa. Eutichio parimenti permetteva a quei giovani ospiti la indipendenza de’ raziocinj, non partecipandola quando trascorresse alla empietà.