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penetrare negli arcani della natura; perocchè affine d’introdursi nelle anguste vie di quelle tortuose investigazioni, si riduce a tanta sottigliezza, che non ha più sostanza. Ma Eutichio non spingeva l’intelletto, se non dove può arrivare, anzi soleva dire, che la Filosofia ha le ale di Icaro, che si squagliano accostandosi troppo al Sole. Era pertanto venuto quel medesimo giorno, insieme con varj altri amici, il giovine Nomofilo, e tutti si collocarono a mensa coll’animo preparato dalla più saggia filosofica disposizione, la giocondità della mente. Ma pure la nuova ospite tratteneva alquanto la consueta libertà de’ colloquj, avendo ognuno la onesta cautela di non offendere le di lei non ancora note opinioni. Furono da principio gli argomenti del ragionare indeterminati e generali, ancora perchè la fanciulla opponeva non ordinaria mestizia alla comune alacrità. Nulladimeno intiepidendosi a poco a poco i trattenimenti loro, e Saffo, siccome fornita di