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grime frequenti, il tristo suo caso; Io ti ringrazio assai, le disse Eutichio, di avermi alla fine conosciuto meritevole di conoscere intieramente l’animo tuo, ed ho pietà, più che non pensi, di quelle pene che lo affliggono. Perchè nella trascorsa mia vita, se ebbi valoroso il braccio, ebbi il cuore sommesso, e se vuoi ch’io lo dica, anzi codardo negli amorosi cimenti, ne’ quali non ho egualmente riportate vittorie, siccome guerra più d’ogni altra pericolosa, ed in cui soccombono anche i prodi. Solo mi spiace il dolore, che la tua assenza reca al buon Scamandronimo, la di cui vecchiezza tu hai resa così trista certamente colla fuga, che se di te non ottiene qualche nuova, dovrà soccombere all’amarezza della sua angoscia. Forse ora il misero già ti compiange o pascolo de’ pesci nel profondo mare, o cibo delle fiere nelle oscure selve, o disperata e naufraga ne’ scogli deserti, o caduta negli abissi di spopolati e sterili monti, o di qualche altra infe-