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compiere i doveri ospitali palesandoti il mio nome, e però sappi che io sono Eutichio di Colco, dopo molte vicende di tumultuosa vita, alla fine ricoverato in questa felice solitudine, a prolungare le reliquie della vita colla tranquillità di grati silenzj. Io conobbi Scamandronimo in Mitilene, viaggiammo insieme per negoziazioni, e nella nostra florida età fummo coronati ne’ giuochi olimpici. Anzi non è questa omai rugosa fronte priva degli onori di qualche fronda di alloro marziale, conciossiachè pugnammo co i barbari bramosi di togliere alla Grecia quella libertà, ch’essi non godevano, e questa destra, che ora ti porgo ospitale ed amica, non fu sempre così oziosa e così mite. Ma il tempo cangia i pensieri non meno che i sembianti. E mentre così ragionava, Saffo era trattenuta dall’aprir l’animo, quantunque egli precedesse coll’affettuoso esempio; di che avvedendosi Eutichio, siccome quegli che per esperienza e per raziocinio era dotato di non ordina-