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lia; ed in quel punto ritornò Clito anelante promettendo che fra poco sarebbero venuti destrieri e giumenti. Intanto si andarono trattenendo la donzella e l’incognito collocutore, il quale esaminando i di lei modi onesti, e la nobilità del ragionamento, la pregò, se pure tale inchiesta non turbasse l’ordine dell’intrapreso viaggio, di rifocillarsi alquanto nel vicino suo albergo, e glie lo mostrò non lungi dal mare sul pendío del verdeggiante colle ripieno di pampini fruttiferi e di operosi agricoltori. Ed ella accettando così convenevole offerta si avviò con lui all’indicato soggiorno insieme ragionando sempre per quella breve strada, e con moderata curiosità l’un dell’altro indagando la fortuna ed i pensieri. Arrivarono così alle soglie di quegli alberghi non vasti, ma ben costrutti, l’atrio anteriore de’ quali era sostenuto da colonne di candido marmo di Paros, sul cui fregio era incisa questa sentenza: »Tranquillità e salute». Le stanze interiori erano