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tremità, dove il cielo s’incurva nell’ampiezza delle acque, qualche dubbioso segno di nave lontana, a cui viepiù intente ella fissò le avidissime luci. Ma per meglio soddisfarle si rivolse ad un vicino promontorio, e quantunque scosceso pure con ardimento convenevole solo agli amorosi delirj, si trasse arrampicandosi in cima di quello, donde, anelante non meno per la sofferta fatica, che per l’interna smania, potea dominare il vasto pelago; come alpestre nibbio nella altissima vetta del caucaso nevoso. Intanto Rodope si trattenne nell’antro, incapace di seguirla, a custodire gli arredi, e Clito andò in traccia de’ giumenti. Scoteva il vento le vicine selve, e l’onda fremendo si stendeva sulle arene, e quindi si ritirava lasciandovi nuova alga, e l’aura insieme disordinava i crini e le vesti della fanciulla in alto esposta: ma pure ella scacciando sempre colle mani i capelli o il velo, ogni qual volta le ingombrassero