Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/19

ma sua ad un masso di fredda ed insensibil pietra staccata dalle rocche infeconde di Paros.

Ma qual Nume potrò io invocare? Le muse sono vergini occupate o in canti purissimi, o in celesti contemplazioni, ed io mi propongo di narrare i tristi casi di un amore profano. Temerei adunque, con verisimile congettura, di offendere la innocenza loro, se le pregassi di concorrere a tale opera non degna di sorelle così caste, che vivendo immortali ed in perpetua giovinezza col più bel Dio del cielo, il biondo Apollo eternamente pubere, ascoltano la soave melodía della seducente lira, accompagnata dal nobile sorriso della bocca divina, e dallo sguardo trionfale di quegli occhi, innanzi a’ quali fuggono le tenebre, senza che giammai il concorso di così pericolose lusinghe abbia nel loro core eccitato alcuno di que’ desiderj, i quali così spesso Venere infonde nell’animo delle vergini mortali. Oh voi beate veramente, il di cui feste-