Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/179

Era la notte, e risplendeva negli atrj il raggio della luna, se non che talvolta la ricopriva leggiera nube, che spinta dall’aura sull’argenteo volto spandeva tenebre fuggitive nel terreno sottoposto. Fu quel lume sufficiente senza le faci ad eseguire il furtivo disegno. Ma perchè l’orme ferrate de’ vivaci destrieri, e il rotolar del cocchio non empisse gli atri di romore, fu primamente tratto il carro con lenta diligenza nel prossimo giardino, spingendolo colle mani a un tardo moto, e quindi furono a quello condotti i destrieri, persuadendo al servo ed al cocchiere, che queste precauzioni non erano ad altro fine, che per non turbare il placido sonno della famiglia. Ed in appresso fu legata l’arca fra le rote posteriori, nella quale erano gli arredi; salì sul sedile l’esperto condottiere, e dietro a lui il servo, e quindi flagellando ed esclamando colla nota voce, partì il cocchio, lasciando nelle spaziose, ed amene vie del piacevole giardino, le ingrate