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odiosa chimera, e ne uscì un cavallo alato, che trasportava, cinto di risplendenti acciari, intrepido fantasma, sul di cui elmo ondeggiava alto cimiero, come l’abete al vento sulle rocche. Si slanciò lo spettro verso una più interna via dell’antro, e le donne, spinte dalla curiosità, verso quel sentiero volgendosi, udivano le orme sonanti del corsiero, e la voce di chi lo reggeva al corso; ma quantunque sforzassero le attente pupille, era già dileguato dagli occhi, come leggiera nebbia al raggio del Sole. Avevano così rivolti gli occhi desiderosi tuttavia a quel suono e a quella voce, quando udirono verso l’ara lo squillo di una stridula tromba: e ripiegando gli occhi verso quel romore, la videro imboccata da un drago orrendo e squamoso, il quale traeva quel suono dall’istromento, trasmettendo in lui con enfiate guance l’alito infernale di faville e di fumo, che dalle ampie nari, nello stesso tempo, gli esalava. Tutta si ristrinse la fanciulla per orrore, copren-