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e si vide gorgogliare la fresca acqua con maraviglioso cambiamento, come se vi fosse immerso un calibe rovente allora tolto dal fuoco animato dal soffio de’ mantici. Alla qual vista gridò, non già per dolore, perchè non ne sentì, ma per lo spavento, la sorpresa fanciulla, e seco lei Rodope per la pietà. Ma Stratonica severamente così parlò: Ora ben comprendo quanto è mortale la ferita, che quì vieni a risanare. Oh Venere funesta persecutrice, quanto maligna e sottile fiamma hai commista nel sangue di costei, e qual fu mai la infelice cagione di uno sdegno così crudele! Dimmelo, o sventurata, perocchè indagare non la posso, non essendomi concesso di scoprire, con gli sforzi della mia scienza, l’animo degli Dei. Quindi Saffo a lei narrò come non apportasse al sagrificio le destinate colombe; e mentre svelava i suoi casi, e le cagioni dell’ira divina, le piovevano dagli occhi lagrime non meno copiose delle goccie cadenti dal non as-