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cità del tuo intelletto, io spero, siccome te ne prego, che tu darai qualche conforto ad un cuore così velenosamente ferito da un dardo, che non posso nè togliere nè soffrire. Così dicendo non più ritrosa, ma supplichevole si accostava a lei, la quale rispose: Figlia, perocchè tal nome si conviene a quella benevolenza che omai per te sento, io sono inclinata ad esaudire le tue miti preghiere, e però ti propongo due rimedj. L’uno è destinato ad inspirare nell’animo indifferente del garzone gli amorosi stimoli che lo costringhino a piegar l’animo nella servitù di Cupido; l’altro è diretto a sradicare nel tuo quelli che per lui così miseramente ti trafiggono. Quale scegli di entrambi? Rispose la fanciulla: Tu mi proponi o il godimento del bene, o la dimenticanza del male; e come non dovrò io prescegliere quello, e posporre questa, quando che nel mio cuore forse nemmeno co i più efficaci segreti della tua scienza divina giunge-