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sti antri orrendi, onde non accrescere il nostro terrore, minacciando vendetta, mentre imploriamo pietà. Alle quali espressioni di animo subordinato, ricompose Stratonica le sembianze turbate dal tumulto, con cui celebrava que’ tremendi misterj, e il crine ch’avea sparso sugli omeri e sulla fronte, in modo che le velava gran parte del volto, gettò dietro colla mano, e dall’una, e dall’altra parte, scoprendo la faccia severa, ma bella. Perchè non era già ella consunta e rugosa, come ne viene narrato che sieno la maggior parte delle incantatrici, le quali provette e cadenti si credono dal volgo; errore, al certo ben manifesto, giacchè se potessero operare tante maraviglie fuori del corso consueto dei naturali avvenimenti, è ben ragione di presupporre che porrebbero in effetto, per propria utilità, le più benigne incantazioni. Fra tutti i mali, il più grave a cui soggiaccia l’umana miseria, è il sentire gl’impulsi del tempo inesorabile che ogni giorno ci spinge con