Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/128

vanile timidità, vedendosi amichevolmente ascoltata, non vi fu pensiero che non rivelasse, profusamente versando fuori dal petto la tormentosa amarezza con tanto sforzo dissimulata. Quand’ebbe il tutto pazientemente inteso Scamandronimo, sorridendo le rispose: Con gravi parole tu ragioni di leggiero argomento, siccome è per se medesimo l’amore, e molto più l’amore di fanciulla, al quale potrai recare soccorso in più modi che tu non pensi. E quali sono? interruppe ella, asciugandosi col velo gli occhi. Primamente, rispose Scamandronimo, si possono dirigere gli affetti alla onesta lor meta, facendoti consorte dell’amato garzone... Ma come, interruppe ella, se ama Cleonice?... Lo dicesti, ripigliò Scamandronimo, nè un solo accento alla tua narrazione mi è sfuggito dalla memoria; ma ancor non sai la incostanza delle amorose proteste. Egli non ha giurato la fede alle are, e però non è impossibile, colle maniere accorte,