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venerazione de’ Numi. Alle quali instanze cedendo il garzone, intraprese di narrare colle più distinte particolarità, le già altrove esposte di lui avventure. Entravano or l’uno or l’altro de’ servi, senza turbare collo strepito, o delle porte che stridono, o di sedili rimossi, o di coturni che si strascinino sul pavimento, tutti intenti ad ascoltare il divino prodigio. Era sospeso, non che ogni pensiero ed ogni moto nell’amante donzella, ma quasi lo stesso respiro, mentre ascoltava il leggiadro narratore, il quale dipingeva quegli accidenti con facili espressioni che gli scorreano dal labbro involontarie come il fiato. Intanto la vergine bevea a larghi sorsi il veleno, ed inebbriata dalla soavità di quelle parole, si stendeva verso del narratore con volto ansioso e ciglio sospeso, come chi ode lontano romore. Scamandronimo insieme sollevava spesso gli occhi al cielo, accanto di cui la provetta Cleide con labbra aperte prestava l’orec-