Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/117

occhi per timida verecondia, ma pure furtivamente esaminando quel volto a lei vicino, e la mano candida, che sceglieva i frutti. Ben sono questi così preziosi doni, proruppe il garzone, un manifesto segno della maravigliosa attitudine dell’animo tuo, o leggiadra fanciulla, al ben regolato governo della famiglia; di modo che congiunta, come fra poco ti avverrà, nei nodi di Imene, sarai fra tutte distinta per la diligenza delle domestiche occupazioni. Ampiamente lodi, cortese ospite, Saffo rispose, col solo testimonio fallace degli occhi quello che tu devi giudicare col senso del palato: ed egli gustando un frutto, che già avea nelle mani, confermò le lodi alla coltivatrice, alle quali i genitori sorridendo mostravano la compiacenza di ascoltarle. Ma, disse Scamandronimo, posciachè gratissimo è questo ozio, tu potresti, o Faone, narrarci quanto la fama ha divulgato confusamente della tua avventura, e come Venere ti abbia