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scoprire l’animo de’ genitori; e viepiù cieca nelle sue congetture, le parevano gli amori di Cleonice immaginati per indagare, irritandola cogli stimoli della gelosia, se avesse il cuore occupato da un affetto anteriore, e supponeva un fatto casuale, ne i tumultuosi applausi della vittoria, il furto de’ fiori, tutte dimenticando le contrarie interpretazioni. E però timidamente, e insieme agitata dalle speranze in lei repentinamente risorte, teneva gli occhi fissi, ritrovando infino gli atti e i gesti di quelli, che dentro ragionavano, conformi all’immaginato sistema della sua infelice lusinga. Ma già terminato quel colloquio, si alzò Faone, e seco Scamandronimo per accompagnarlo alla porta; la donzella, spinta dal suo inganno, entrò come a caso sopraggiunta, e Faone cortesemente la salutò. Ella intanto rimirava i loro volti, se mai profferissero qualche accento favorevole alle di lei vane congetture, ed in quella sospen-