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siderando le gentili tue maniere, che ti obbligano ad ingegnose lodi, ed a delicati uffizj degni d’animo cortese. Così oneste, ma indifferenti espressioni oramai empivano di nuova mestizia il cuore di Saffo, che ascoltava dalla bellissima bocca la misera sentenza, e però tacque chinando a terra torbidamente le pupille. Il quale atto congetturando Faone, che fosse segno di tedio in lei nato dal prolisso trattenimento, aggiunse: Forse io usurpo questi preziosi momenti a qualche tuo amante, e se non altro troppo ho io interrotta la tranquillità delle tue preghiere, poichè già vedo cambiarsi la piacevole brama di ragionare in un silenzio religioso. Sia pur felice ne’ tuoi amori, gentile donzella, e possa io meritare ne’ primi giuochi i tuoi versi leggiadri. Così dicendo, salutando lei e Rodope non meno, che in disparte sedeva rispettosa, alquanto si allontanò. Incontrandosi in un ministro del tempio, gli domandò il nome, non ancora a lui cognito, della fan-