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che anzi si compiace, d’ingegnose illusioni; e questo, io credo, ti avvenne allorchè profferisti, così prodigamente, il non meritato encomio. Interruppe Saffo affascinata dalla soavità del ragionamento, ma pure con cauto ritegno: Quale non dev’essere il tuo potere nell’imperio di amore, quandochè ti è propizia la di lui madre, che a tutti egualmente non sorride! E mentre così dicea, quasi pentita di espressioni involontarie, si ricoprì il volto, abbassando il velo disciolto. Forse t’avviene, disse Faone, di lagnarti di questa Dea prematuramente, perocchè non puoi ancora dolerti con giustizia, in così fresca età, di amare non corrisposta. Oltre di che ti ha compartito il cielo un pregio più distinto della peribile bellezza, la inspirazione poetica, la quale soggioga le anime al pari della musica, ammollendo non che gli animi gentili, anco i feroci, e le belve e le furie, come si narra di Orfeo. Non giova, rispose la fanciulla, nè l’ingegno, nè la giovinezza